Le Riniti:


Con Il termine rinite si intende una irritazione e infiammazione della mucosa nasale, con conseguente alterazione delle funzioni nasali di respirazione, lubrificazione, umidificazione, riscaldamento e purificazione dell’aria, dando una tipica sintomatologia:

prurito, starnuti, secrezioni nasali, sensazione di naso chiuso, bruciore e anche lacrimazione (spesso si associa un coinvolgimento della mucosa congiuntivale).


Le principali cause di rinite:

  1. Infettiva
  2. allergica
  3. Non allergica
  4. Altri tipi


RINITI INFETTIVE (virali e batteriche)

  • Rinite virale: è il classico raffreddore, causato appunto da virus.
  • Rinite batterica: è causata da batteri e può essere una sovrainfezione a un comune raffreddore virale o anche sovrapposto a una forma allergica o non allergica (ad esempio per il continuo sfregarsi e toccarsi il naso con le mani sporche), o anche per ristagno di secrezioni, predisponente da fenomeni occlusivi (es. setto nasale deviato).

I sintomi possono persistere anche per alcune settimane e ci può essere una evoluzione in Rinosinusite. Il segno clinico più frequente  è uno "scolo di secrezioni mucose “giallastre” o “giallo-verdastre”, sovrapposte ai comuni sintomi del raffreddore.

La diagnosi può essere effettuata con l’anamnesi, una visita otorinolaringoiatrica e alla eventuale esecuzione di esami colturali sul muco nasale, necessari per riscontrare l’effettivo microorganismo responsabile del quadro infettivo, nonché anche la sensibilità migliore ad alcuni antibiotici testati.


RINITI ALLERGICHE

La rinite allergica può manifestarsi a qualsiasi età ed è più frequente tra i 20 e i 30 anni; inoltre nella letteratura e’ descritta una lieve prevalenza nel sesso femminile e nel 50% dei casi e’ ereditaria

La causa della sintomatologia e’ dovuta ad una infiammazione allergica della mucosa nasale, scatenata dall'esposizione all'allergene, con conseguente coinvolgimento di numerose cellule della catena infiammatoria, come i mastociti e gli eosinofili, alla cui attivazione segue il rilascio di numerosi mediatori e citochine che sono responsabili di alcune alterazioni fisiopatologiche (“vengono definite infiammazioni IgE Mediate”). Ad esempio viene attivata una risposta del sistema nervoso sensoriale, con una essudazione plasmatica e una congestione dei sinusoidi venosi, con conseguente richiamo di liquidi dal circolo sanguigno.

La diagnosi viene eseguita grazie all’anamnesi e facilmente confermata attraverso un test diagnostico, che può essere cutaneo (Prick Test) o ematico (Rast) e che può definire nel dettaglio il tipo di allergia (sia quantitativo, che qualitativo)

La rinite allergica può definirsi stagionale, se i sintomi sono presenti in alcuni periodi dell'anno o perenne se presenti durante tutto l'arco dell’anno.


  • Rinite allergica stagionale (chiamata a volte "febbre da fieno")

E’ un processo infiammatorio scatenato da allergeni di alcuni alberi e erbe e si manifesta tipicamente in primavera, ma spesso anche in estate o inizio autunno, questo in base al periodo di pollinazione, che comunque può essere anche diversa in base alla latitudine.


Esempi di erbe e Piante più allergeniche (nel nord-centro Italia)

Pre-primaverili: cipresso (gennaio), betulla e nocciolo (febbraio-marzo)

Primaverili: plantaginacee, Olivo (aprile-maggio), graminacee (maggio-giugno)

Primaverili-Estive: parietaria (da maggio in avanti)

Estive-Autunnali: Composite e Alternaria (Luglio-agosto), Ambrosia (Agosto-Settembre)


  • Rinite allergica perenne

E’ caratterizzata da una allergia ad allergeni presenti tutto lo anno, come ad esempio: acari, insetti, derivati epidermici animali o muffe.


Gli ACARI della polvere domestica sono gli allergeni ambientali più comuni (il nome scientifico e’ Dermatophagoides e i due principali tipi sono il D.Farinae è il D. pteronyssinus)

Le loro dimensioni (150-300 nm) non ne consentono la visibilità ad occhio nudo, ma serve una forte lente di ingrandimento o soprattutto l’uso del microscopio ottico.

Sono parassiti dell'uomo e si nutrono di forfora umana, animale, di miceti, di granuli di polline e di residui alimentari.

Si riscontrano in tutti gli ambienti della casa, ma è più che altro nel materasso che vivono e crescono numerosi.

Per il loro sviluppo necessitano di temperature non eccessivamente fredde (tra i 15 e i 30°C) e di ambienti abbastanza umidi


LE MUFFE spesso non vengono sospettate dai pazienti, ma a volte possono scatenare forti allergie.

Alternaria: presente nell'aria nel periodo estivo-autunnale.

Aspergillus: fungo, opportunista patogeno che causa l'aspergillosi, contaminando le lesioni e provocando infezioni polmonari. (reazioni respiratorie allergiche piu’ frequenti in autunno).

Cladosporium: muffa che colonizza i vegetali ed in particolare l'erba; le spore raggiungono valori elevati in primavera-estate.

Penicillum: fungo saprofita che si nutre di organismi morti o di sostanze organiche in decomposizione


ALLERGENI A INALAZIONE DI ORIGINE ANIMALE:

La capacità allergenica di gatto e cane e’ notevole, visto che è dovuto ai peli e all'epitelio, ma anche ad alcune molecole presenti nelle loro urine, nelle feci, nel sudore, nella saliva e soprattutto nel secreto di alcune ghiandole della regione genitale.

L'allergene del gatto, ad esempio, si disperde nell'aria e rimane presente per molte ore, potendosi accumulare nei tessuti presenti in casa (es.divani, tende, copriletti...) e persistendo per molto tempo (anni!) anche con l'allontanamento dell'animale dall’appartamento.

Alcuni altri animali che possono dare sintomi allergici sono: Cavalli, Conigli, Cavie, Topini, Pennuti (Canarino).

 

RINITI NON ALLERGICHE (definite anche vasomotorie)

Frequentemente alcune persone presentano una sintomatologia del tutto simile a quella allergica e spesso più intensa, nonostante ai vari test effettuati, non venga diagnosticata nessuna allergia, o eventualmente solo a qualche allergene stagionale, avendo però problemi perenni.

Questi individui se sottoposti a stimoli irritativi, come ad esempio passaggio da caldo a freddo o viceversa, esposizione a fumo, a sostanze irritanti come i disinfettanti in piscina, o profumi, accusano una sintomatologia importante e anche lo scatenarsi di asma, che spesso risulta associato.

Questi casi, un tempo (purtroppo anche oggi..), venivano classificati come riniti vasomotorie aspecifiche e gli veniva posta poca attenzione, con la prescrizione di terapie temporanee, con la conseguenza che i pazienti, avendo una importante sintomatologia e non capiti, eseguivano molte molteplici visite orl e Allergologiche, cercando di arrivare a una diagnosi più precisa e migliorare finalmente i loro problemi. Da qualche anno, grazie alla esecuzione di esami come la citologia nasale e a una maggior sensibilizzazione tra i colleghi, si riesce invece a seguire e sensibilizzare maggiormente questi pazienti, giungendo a una diagnosi più accurata, potendo tipizzare queste rinopatie non allergiche.

Queste ultime hanno in comune una disregolazione del sistema immunitario a livello nasale e sono forme croniche ed e’ molto importante giungere a una diagnosi il prima possibile al fine di prescrivere delle terapie continuative per migliorare le condizioni del soggetto, ma anche per diminuire il più possibile o ritardare l’evoluzione in Poliposi Nasale, patologia spesso conseguente a queste forme.

Queste Riniti si possono dividere in quattro categorie, in base al tipo di globuli bianchi e cellule coinvolti nel processo infiammatorio.

Tutte e 4 insorgono in conseguenza di una vasodilatazione eccessiva a livello delle mucose nasali, quindi i sintomi non differiscono, sempre, in modo sostanziale. I livelli di intensità possono, invece, variare sensibilmente. Inoltre alcuni casi, queste forme possono coesistere fra loro e anche essere delle forme “miste”, ossia associate a riniti allergiche.


  • La rinite NARNE (neutrofila) è caratterizzata dall’infiltrazione di neutrofili nella mucosa nasale. Alcuni soggetti sono più predisposti a svilupparle, come ad esempio i fumatori, chi vive in città inquinate o chi soffre di reflusso gastro-esofageo. I sintomi della NARNE sono quelli tipici della rinite vasomotoria: continuo muco nasale, starnuti in assenza di raffreddore, chiusura e bruciore nasali.
  • La rinite non allergica mastocitaria o NARMA implica l’infiltrazione di mastcellule nella mucosa nasale. La sintomatologia è molto fastidiosa, con starnuti, congestione, prurito al naso e ancora più secrezioni persistenti in assenza di raffreddore.
  • La NARES o rinite non allergica con eosinofilia, si caratterizza per la presenza, all’interno della mucosa, di eosinofili in percentuale elevata; i sintomi sono sempre la congestione nasale, secrezioni, prurito.
  • La NARES è una rinite vasomotoria non IgE mediata (come le forme allergiche) caratterizzata da una infiltrazione eosinofila. Della mucosa nasale che solitamente raggiunge percentuali piuttosto elevate (50-70%) In una percentuale dei pazienti l’eosinofilia nasale si accompagna a ipereosinfilia
  • La NARESMA è simile alla NARES, ma vengono reclutate, oltre agli eosinofili, anche le mastcellule o mastociti. Sono da considerare riniti più gravi e persistenti delle NARES, con una sintomatologia nettamente più intensa , fastidiosa e continua. Spesso si possono avere disturbi del sonno. Queste ultime due, sono le più associate a poliposi e ad asma.

ALTRI TIPI DI RINITE

Rinite da farmaci (rinopatia iatrogena): 

Questo tipo di rinite e’ chiamata anche medicamentosa e la causa è secondaria all’uso continuo di spray nasali decongestionanti (vasocostrittori), purtroppo rientranti nella categoria dei farmaci da banco e venduti con troppa leggerezza.

Infatti il loro scopo dovrebbe essere quello di diminuire la sintomatologia di un comune raffreddore e dovrebbero essere usati per 4/5 giorni al massimo, ma molto spesso vengono usati da persone con varie patologie nasali, senza aver magari eseguito una visita specialistica, che effettivamente esegua una diagnosi.

La conseguenza e’ che Il paziente si abitua all’utilizzo di questi spray (diventa come una droga!) che daranno certamente un iniziale beneficio, ma andando incontro ad un fenomeno di tossicità a livello della mucosa nasale, si avrà nel tempo, una conseguente ipertrofia dei turbinati (aumento del volume), che sono le strutture poste nelle fosse nasali e fondamentali per una corretta funzionalità.

La vasocostrizione (diminuzione della quantità di sangue) causata dal farmaco dura alcune ore ed è normalmente seguita da un fenomeno di vasodilatazione (aumento di afflusso di sangue) per cui il paziente ritorna alla condizione di partenza.

Dopo una settimana di utilizzo, infatti, la vasodilatazione risultera’ essere sempre più del normale facendo appunto ipertrofizzare (gonfiare) le mucose nasali (rebound effect), con conseguente stenosi nasale, aumento delle secrezioni, iposmia (diminuzione del senso dell’olfatto) e anche cefalea.

Riniti da cause meccaniche-ostruttive:

  • Deviazione del setto nasale

Il setto nasale deviato può causare ristagno di secrezioni e occlusione nella fossa nasale interessata. Le secrezioni possono poi causare anche infezioni batteriche.

  • Adenoidi ipertrofiche

Le vegetazioni adenoidi si trovano nel rinofaringe (zona posta dietro al naso e sopra la regione del palato e orofaringe) e sono del tessuto linfatico di difesa, proprio come le più note e conosciute tonsille palatine. Se diventano ipertrofiche (frequente problema dei bambini più piccoli, conseguente a infezioni ricorrenti), occludendo entrambe le fosse nasali posso causare un importante ristagno di secrezioni a livello nasale. 

Rinite ormonale:

  • Gravidanza: In più del 50% delle donne incinte, compare una rinite persistente legata a elevati livelli ormonali, che agiscono con il loro effetto ipertrofico, non solo sulle mucose genitali e uterine, ma anche su quelle nasali (alcuni recettori sono uguali geneticamente). La rinite comunque scompare quasi sempre dopo il parto (solo nel 10 % dei casi continueranno i problemi).
  • Ipotiroidismo

una rinite cronica può comparire in stati non trattati di ipotiroidismo (diminuzione della funzione della tiroide)